domenica 2 gennaio 2011

A Padre Michele Pontari s.j.

Che cos’è l’Etica?

Per giorni e giorni mi sono interrogata
sul valore morale, sulla coscienza morale
ho cercato di definire il valore,
di definire il “morale” aggettivo.
Ho cercato, ho sbirciato, ho trascritto
definizioni, ho sudato e poi?

Che cos’è l’Etica?

Mi sono accorta che non è un libro come
Etica di Bonhoeffer Editore Bompiani
perché nessuno può spiegarmi come
dovrebbero andare le cose che “purtroppo”
non vanno: c’è chi vive in villa con piscina
in salotto e piscina in giardino
e c’è chi vive senza finestra in cucina.

Che cos’è l’Etica?

Non è un volume di consultazione
dove leggasi “azione morale garantita impeccabile”
perché ancora mi chiedo come mai
la figlia di Pincopallino
che non aprì bocca al concorso
prese il ventotto che a me fu negato.

Che cos’è l’Etica?

Non posso essere studioso di Etica
perché solo Lui è il critico competente
e giudice di tutte le azioni.
l’uomo morale o il cristiano si distilla
forse da un alambicco si chiese chi avrebbe
voluto anche personificare il tipo di vita ideale.

Che cos’è l’Etica?

A me non interessa descrivere in sé e per sé
il modo di essere buoni perché solo Lui è Buono
ma solo fare quell’esperienza limite
del dovere che mi aiuti a vivere
nel mondo con gli altri.


Quel viver da figlia sorridendo alla mamma
quando ripete per l’ennesima volta
“Cosa ci fa quel bicchiere sul tavolo?”
Quel vivere insegnando educando
gli alunni al perdono e alla pace
e a discernere il bene dal male.
Quel vivere sempre con la gioia
nel cuore che Dio m’ha donato
donandola agli altri come dono d’Amore.
Quel vivere sempre lasciando ogni cosa
per seguire Cristo là sulla croce,
là sull’altare, là per le strade quando
mi si chiede aiuto solo con lo sguardo.

Che cos’è l’Etica?

Riconciliarsi con Dio e ritrovare unità
quella che Adamo spezzò col peccato
e così la vita e le azioni più ovvie
diventano liete a Christi imitandi
perché in fondo alla strada
egli che è l’Alfa e l’Omega
non cerca titoli accanto a ogni nome
ma solo quanto gli abbiamo somigliato
e quanta sua grazia abbiamo
donato con l’agire umano.

Questa è una poesia di tantissimi anni fa, scritta mentre aspettavo su una panchina dell'Ignatianum che arrivasse il mio turno per sostenere l'esame di Etica. Alcuni mesi dopo Padre Michele moriva improvvisamente proprio il giorno del mio compleanno appena salito sul treno che l'avrebbe dovuto riportare a Messina dopo aver celebrato un battesimo in Puglia.

Nessun commento:

Posta un commento