martedì 14 settembre 2010

Ricordi umbri

Studiavo russo e leggevo
Puskin, Turgenev e Mayakosky
bevevo il tè preparato nel samovar
e sognavo una passeggiata a Pietroburgo
lontana da venti comunisti
quando a Passignano
i papaveri riempivano i campi coprendoli
lasciandosi dal vento accarezzare
e le vespe ronzavano nella tempesta
di polline e l'erba di bianco s'ammantava
come neve d'inverno e la cicogna
sul tetto aveva la dimora.

domenica 12 settembre 2010

TG

Da qualche giorno abbiamo BEATA IGNORANZA
mandatele a dire che il pianeta Scuola
deve essere luogo di gioia e di formazione.
Torno a insegnare dopo il carcinoma maligno
e ho tanto da raccontare: l'esperienza poetica della
sofferenza, lo stress logorante dell'attesa
per il trasferimento che mi hanno rubato(!?!)

Calvario infinito questo mio precariato
dal Mongibello al Kalauae in un girotondo infinito.

Sono di ruolo e sono malata non posso insegnare in tre
edifici scolastici tanto lontani da casa.
Le medicine costano e la benzina anche
e se non mi danno l'assegnazione provvisoria
minacciano di non darmi giorno libero.
Dovrei chiedere l'elemosina alla mia età?
Badanti e clandestini guadagnano più di me
senza avere studiato quanto me.
Beata ignoranza!

Nello scrigno del mio cuore
cerco la rosa di San Francesco
colta nella mia aiula
profumata dall'alba al tramonto.
Voglio appartenere soltanto ad una scuola
voglio sentire il canto dei blue-jay
voglio ascoltare il Silenzio
voglio vedere le pietre sorridere.

LETTERA AGLI STUDENTI

Carissimi nei prossimi giorni, se già non si siano aperte, si apriranno i portoni, più o meno vecchi di molte scuole. Dopo molti anni conservo ancora intatte le emozioni di tutti i miei primi giorni di scuola. Ricordo com'ero vestita, i miei bellisimi quaderni dalle pagine bianche foderati di stoffa quando tutti magari avevano quaderno ingialliti e con copertina nera! Ricordo le frasi di maestre, insegnanti e professori che nel bene e nel male mi hanno insegnato ad allargare i miei orizzonti. Io andavo sempre oltre, la scuola non mi bastava e cercavo sempre la compagnia di quanti potessero rispondere ai miei mille perchè. Andavo spessissimo a trovare una professoressa amica di famiglia per discutere con lei dei libri che leggevo ed in quella stanza semibuia si intravedevano le sagome di Dante, Petrarca, Leopardi, Pascoli, Manzoni che ci venivano incontro sorridendo. Volevo andare all'ermo colle per cercare i sovraumani silenzi. Immaginavo di mettere la corona d'alloro sul capo di Dante e Petrarca.Ero sicuramente l'alunna che la signorina Maria Reitano avrebbe voluto avere e con lei condividevo i miei successi scolastici. La lettura dei classici mi ha dato tanto, giornali, riviste, enciclopedie, dizionari mi aiutavano a viaggiare con la fantasia e a sognare. Sognavo di andare negli Stati Uniti, sognavo di insegnare e sognavo di avere una cappella in casa come l'aveva avuta la mia nonna paterna.Mi piaceva giocare a scarabeo, backgammon, scacchi, Monopoly ma andavo in bici. Durante gli anni del Liceo per comparmi penne, orologi e libri che mi piacevano avevo la rappresentanza dei prodotti Stanhome ed i miei pomeriggi erano pieni. I libri di scuola li aprivo poco, soltanto al mattino prima di andare a Messa. Approfondivo sempre quanto mi interessava e sgamai che la mia prof d'Italiano e Latino sapeva a memoria Petronio e Sapegno. Decisi quindi di sfogliare anche il Flora e il Donadoni ma non disdegnavo un libercolo di un certo Marcello Craveri "Il tema letterario". Santi, poeti e scrittori i miei più grandi amici, amici veri che nel tempo non mi hanno mai delusa e che mi hanno arricchita. I miei insegnanti, per quanto possa sforzarmi a trovarne pregi, non erano all'altezza di insegnarmi granchè ma l'educazione ed il rispetto per gli adulti impediva qualunque protesta. Anche oggi molti insegnanti sono cosi perchè solo pochi possono essere maestri di vita.
Voi ragazzi avete molti "amici" virtuali e molto bisogno di affetto, ascolto, abbracci, sorrisi. Mettete a nudo emozioni e sentimenti spiattellando ai quattro venti anche i pensieri più intimi. Speeso vedo su facebook link che mi feriscono molto anche se nessuno è mai riferito a me. Sono i link contro la scuola, prof e la chiesa. A tutti voi cari ragazzi chiedo di dare un senso a tutto quello che fate, fate ogni cosa con amore, sforzatevi costantemente di raggiungere i traguardi che vi prefissate, Chiedete a Dio di illuminare i vostri passi e di proteggervi dal male e se pensate di essere atei, chiedetegli di farvi fare una forte esperienza di Cristo nella vostra vita. Lui dice di prendere ogni giorno la croce. La vita con tutte le sue sorprese è sempre e comunque un dono prezioso e non si deve sciupare nulla.
Nel corso della vita ho imparato a dire ogni mattina "Grazie Dio mio per tutto quello che avuto nella mia vita" una preghiera di ringraziamento un pò diversa da quella che faceva il mio papà dando un bacio al nostro Bambinello. Un mio professore, il gesuita Bentivegna dice nel salutare "fatti Santo" io invito tutti voi ragazzi di affidarvi a Dio che suscita meraviglie in quanti accolgono il suo amore gratuito e possono cosi anche amare se stessi e gli altri. Non vergognatevi di essere cristiani perchè Dio ci unisce con catene d'amore. Dio è il compagno di viaggio che fa volare, possiate tutti avere un proficuo anno scolastico ricco di gioia, di successi e ricordatevi di sognare e di lottare per realizzarli.

sabato 11 settembre 2010

Per non dimenticare

L'odore del silenzio
e raggi di luna nera
avvingono le braccia
bruciando dentro il cuore
e occhi stropicciati senza lacrime
fissano sul muro peluche di vite
stroncate e stringono pensieri
gioiosi di giorni ormai lontani.
Nella Quinta Strada
l'enorme bandiera a stelle e strisce
immobile nel niente eterno fisso
divento quercia e posso solo amare.