domenica 27 maggio 2012

Messina, ieri, oggi e domani

Chiudo gli occhi  e vedo una bella donna energica e attiva. Non l'ho mai conosciuta. Era una delle mie bisnonne. Donna Peppina era molto conosciuta. Ai suoi tempi era una Madama al Teatro Vittorio Emanuele. Teneva le redini della sartoria del Teatro della nostra città. Ma anche in casa era una donna forte, brillante e pensava molto ai cambiamenti che  ci sarebbero stati e quindi spinse la mamma ad  andare in bicicletta. La mamma fu poi emulata da tutte le amiche i cui fratelli  avevano una bici.  Oggi ricordo con affetto questa donna perchè per il Teatro Vittorio Emanuele si parla di chiusura.  Animava la vita culturale della nostra città e la nonna ricordava sempre che la notte del terremoto del 1908 scappando da casa i suoi genitori si erano portati dappresso lo zucchero a zollette e il caffè acquistato da Micali. Rimasero sotto le macerie otto giorni ma sopravvissero grazie allo zucchero!! Era cosi raffinata la bisnonna che comprava lo zucchero a zollette!!! In vecchie foto in cui mia madre giovinetta andava anche in vespa, si nota che passava il tram davanti casa.
Il tram a Messina è ricomparso in anni recenti, collega la città dal Museo al Policlinico. Ora non ci sono soldi per l'azienda trasporti. I netturbini non sono retribuiti da mesi. le strade sono pieni di buche e i pini marittimi con le loro radici hanno dissestato marciapiedi e viali. Manca il lavoro. Tanti "vendesi" ma i soldi dove sono?
All'angolo della mia scuola vendono granite con briosche a un euro. Ieri nella mia ora buco ho fatto quattro passi e mi sono accorta che c'erano più di cinquanta persone che a mezzogiorno prendevano la granita. Non era ora di colazione e mi  sono resa conto che tutte quelle persone, giovani e non quasi sicuramente mangiavano la granita perchè era  forse quanto potevano permettersi per pranzo!
Quale futuro per la nostra città? L'immagine che essa offre ai tanti croceristi che passano solo qualche ora è quella di una città disordinata, caotica, sporca. Eppure la città ricostruita dopo il terremoto è una città ricostruita sopra le macerie. Sotto le migliaia di vittime del tremendo sisma. Una città costruita su un sacrario merita un futuro, merita che chi ci è nato possa dare il meglio di sè. La città di Antonello, la città in cui ha insegnato Pascoli, dove è cresciuto Quasimodo, la città di Boner e Castronovo, la città dove  Giorgio La Pira e Salvatore Pugliatti animavano con altri l'Accademia della Scocca, ha bisogno di scuotersi di risollevarsi. Abbiamo un Museo ricco di cose pregiate, opera finita e mai inaugurata e cosi chi viene a visitare la città non può ammirare quei tesori che restano sconosciuti anche ai cittadini. Un mese fa, ospite della manifestazione conclusiva della giornata della Memoria invitavo le autorità a fare nella nostra città Il Parco della Rimembranza per ricordare il gesto eroico di Nino Marchetti che salvo' 15 ebrei naufraghi del Pentcho. Ci tengo molto che ciò si realizzi anche perchè ci sono le condizioni per farlo.  Piena di speranza e combattiva come la bisnonna Peppina mi affido all'intercessione dei Santi Messinesi, Annibale ed Eustochia, perchè la nostra città che è una città Mariana possa lasciarsi presto alle spalle brutture e crisi e tornare ad essere una città vivibile, una città i cui abitanti animati dall'amore possano dare un'immagine meravigliosa.

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