domenica 6 maggio 2012

H. Wasserman (morta il venti aprile 1945)

Era il calar della sera
mi ritrovai ammassata in un cortile
insieme a tanti tutti infelici
e l'odio mi ha fatto volare via.

Ero solo una bambina di otto anni
e in quell'infausta notte le fiamme
nel camino portando me hanno inghiottito
le parole e la salsiccia della mia fiaba preferita.

Ricordi dolorosi e strappati dal tralcio del mio nome:
Helga ?Heba? Hedvia? Hedia? Che importa?
Ero un dono di Dio
ero la gioia dei miei cari
ero la voce di Dio.
Ero.

Il mio nome in un lampo nel buio è scomparso
e tu vorresti ritrovarlo nel vuoto?
Vorresti leggere i miei pensieri?
Ti interessa sapere se avevo delle belle trecce?

Le mie intime lacerazioni, le mie paure
i miei sogni sono rimasti avvinghiati al filo spinato
nella plumbea atmosfera invernale.

La cenere uscita dal camino
ha urlato nel vento
ha spezzato una farfalla rosa
ha affidato il mio tutto
a una sola foto.
Straziante.
Ero.

Ora sono un parco ad Amburgo.

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