Tu che fuggir vorresti
come acqua tra le dita
ti inginocchi con delirante
amanza davanti al fantasma
padrone della tua sorte.
Un quadrifoglio solo tiene,
palpitando tra cielo e mare,
l’incanto dei calanchi
tra torri saracene.
Ascolti con voce calma
tra strade di fango e macerie
senza pace chi viene
portando e chiedendo notizie.
Ti chiedi se nelle crepe del suolo
carco d’oblio potrai fuggire
teco portandomi.
Barcollando nel cieco profumo
della terra scaveremo versi
con sangue e amanza e trattener
potrai cantando coi blue-jay
il quadrifoglio a te legato.
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