venerdì 16 settembre 2011

Beatrix racconta

Come tutte le fanciulle della mia epoca, quella vittoriana, studiavo a casa mentre mio fratello andava tranquillamente a scuola. Timida e riservata tenevo un diario secreto, in cui annotavo tutti miei pensieri e in cui potevo esprimere le mie opinioni. Amavo la natura e mi piaceva dipingere e disegnare ciò che mi circondava e soprattutto la campagna. Mio fratello Bertram, amava gli animali e teneva in casa lucertole, conigli, rane, ragni, serpenti, topi e uccellini. Li amavo tanto che mi piaceva fare degli sketch e ispirami a loro per i miei personaggi.
Nel 1893 scrissi una lettera corredata da disegni per un bimbo ammalato da tempo e la intitolai, The Tale of Peter Rabbit. Il bimbo era il figlio della mia amata governante e si chiamava Noel Moore. Aveva cinque anni. Nel 1901 stampai per Natale 200 copie. Vendute per uno shilling andarono a ruba e se ne dovettero stampare altre duecento copie dopo quindici giorni. L’editore Warne l’anno dopo pubblicò il libro in 8000 copie. Da allora il libro è sempre in ristampa. Scrissi altri ventidue libri e con i soldi guadagnati mi comprai una fattoria nel Lake District e la chiamai Hill Top Farm.
Il mio fidanzato, Norman Warne, morì tragicamente di anemia perniciosa e così fino a quarantasette anni rimasi sola. Quando incontrai l’avvocato William Heelis lo sposai e mi preoccupai di preservare le bellezze del Lake District. Mi dedicai all’agricoltura e all’allevamento di pecore Herdwick.
Il mio amore per la natura mi portò a scoprire cose molto interessanti su funghi e licheni e venni rispettata dalla comunità scientifica per i miei dipinti e le mie osservazioni micologiche che mi portarono a tenere conferenze alla London School of Economics.
La mia vita è stata raccontata in un film del 2006, Miss Potter: Hollywood ha pensato infatti che fossi un soggetto ideale.

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