Ero una dei Venti. Ricordalo!
Era primavera e non
riuscivo a muovermi.
Arrivò il rintocco della
morte nell’oscurità
e nel Silenzio il mio
cuore solitario
comprendeva l’ingiusta lacerazione
la crudeltà subita.
Scartata in un istante la mia vita.
Papà non ce l’abbiamo fatta!
Sai ad Auschwitz ci
portarono e
l’arrivo persi ogni
traccia di mamma ed Ester.
Quella stessa notte il fumo del camino
scrisse in Cielo i
loro nomi!
Io non lo sapevo e
invano nel campo le cercavo!
Guardavo quel dipinto a Birkenau
volevo le mie bambole e le mie fiabe
volevo andare in bici spensierata
e mangiare il dolce con le noccioline
e i semi di papavero
cercavo un punto fermo
un pensiero cui aggrapparmi.
Un giorno vidi una ragazzina passeggiare
cercava erba da mangiare e là vicino
al filo qualcuno le passò qualcosa.
Lei sicuramente è viva lo
sento nel mio cuore
allegra e spensierata in bici non è andata
cresciuta troppo in fretta col numero tatuato
e magari scrive ricette appetitose in un blog!
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