martedì 17 aprile 2012

Sergio De Simone (morto il 20 Aprile 1945)

Chiudo gli occhi perchè figlio dell'Ebrea.
Pezzo scaricato ad Auschwitz-Birkenau
il 4 aprile del '44 con l'arrivo del convoglio25T.
Non sono più un bambino da quel giorno:
rasato sono diventato A179614.
Con me nella baracca c'erano le cuginette
simpatiche alla Kapò prima di uscire
nel cortile per l'appello
"Non muoverti" mi dissero.

Non ascoltai e l'angelo della morte
ha insudiciato il passo.

Restano le mie immagini al di là del filo.
Non ho avuto il tempo di fare lo sciuscià
lo scugnizzo con la faccia sporca
rincorso dai compagni per le strade.

L'Ebrea era la mamma per la nonna
e così un lungo viaggio
lontano dal profumo dei limoni
m'ha portato a Fiume.
Il pendolo ha fermato là il tempo della gioia
e alla Risiera di San Saba ha trascinato noi.

Volevo essere il bimbo sorridente di un dipinto
andare a scuola e leggere libri e ancora libri
riempire il tempo libero coi giochi all'aria aperta.

Volevo una casetta con due stanze e
acchiappare la farfalla nel nicchio della lampada
volevo giocare a dama con la mamma
mangiare pane burro e zucchero.

Volevo andare a mare, tuffarmi e divertirmi
calcolare la rotta di una nave
con la stagione avversa.

NIENTE per me di tutto questo!

Forse, voi che oggi a me pensate,
ricordate che ero bello e che la mamma
non ha voluto credere che fossi finito nel camino
sopraffatto dall'inganno dell'uomo nero nero
che mi ha fatto tanto tanto male.

Ricordatemi ogni tanto con una rosa bianca bianca
e quando a mare andate prendete un sassolino
e guardatelo ogni tanto
quando siete tristi o avete voglia di gridare UFFA!

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