Da tanti anni ogni 27 Gennaio ricordo le vittime dell'Olocausto. Ai miei alnni faccio sempre leggere qualcosa da me preparata o tradotta. L'anno che a Panarea ho insegnato anche Italiano, Storia e Geografia, per un mese intero mi sono dedicata alla Shoah. Abbiamo letto un libro di Elisa Springer e mentre passeggiavamo spiegavo e raccontavo alle ragazze di questo o di quel campo di concentramento. Quanto materiale ho portato loro!Per loro divennero familiari i nomi di alcuni che morirono e di alcuni che sopravvissero. Volevamo creare un gioco e facemmo anche un tabellone con i nomi di tutti i campi di concentramento. I quattro foglicoi cerchi colorati di filo spinato ce li ho ancora e chissà se un giorno riuscirà anche questo mio progetto.
Ricordare per non dimenticare quanto accadde negli anni atroci della guerra è un nostro dovere. Al mio arrivo negli Stati Uniti conobbi Jean la moglie di Aldo Scaglione. Non so se il vecchio professore sia ancora vivo o se fosse ebreo. Di lui non ho un buon ricordo perchè la sua cattiveria nei miei confronti era nota a molti negli anni in cui vissi negli Stati Uniti. Quando arrivai a Chapel Hill nel 1979 venne a prendermi all'Univerità e mi portò a casa sua con la sua macchina sportiva gialla. Lasciata la macchina nel garage mi fece entrare in casa da li per la cucina e Jean chiese in francese se fosse il caso di fare il caffè. Mi parve molto strano che una donna chiedesse al marito il permesso di fare il caffè. Con molta gentilezza dissi di non preoccuparsi perchè non bevevo caffè. Mi risparmiai così una schifosa brodaglia. Col passare del tempo le condizioni di salate di Jean peggiorarono. Fù la prima persona per la quale sentìì la parola Altzheimer. Quando andai nuovamente in quella casa poco prima di andare in Georgia ad insegnare, parlare con lei era come parlare ad una bimba di due anni. Jean era una persona speciale. Fu un'eroina della Resistenza belga salvando molti ebrei.
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