Scorrono innanzi come un film ricordi del passato.
Mi prendono i Tedeschi dopo l'Armistizio
e salgo insieme a tanti altri
su un carro bestiame.
Folta è la vegetazione
e il treno ansando va:
siamo ufficiali
un migliaio
e solo qualcuno entra alla RSI.
Prigionieri politici dunque!
Prima d'entrare al campo
ordina urlando una guardia:
"sedetevi su questo spazio erboso".
Un ragazzo polacco
confuso tra la gente
mi mette in tasca una patata cotta.
Poi gli spari degli inseguitori
e non so se in quel di Bergen
Belsen lui si salva!
Estenuante l'appello
mattina e pomeriggio
leggera la dieta:
tè a colazione
finta minestra a pranzo
un pò di pane nero e margarina a cena!
Sul fronte russo già si mette male
e per noi comincia un'altro viaggio:
Wietzendorf è la meta.
Tre giorni dopo una sosta
e alla stazione ecco una folla d'ebrei
stremati, affamati, infreddoliti,
con stracci polverosi addosso.
Una donna magra magra
seduta sulla neve
in disparte
allatta il suo bambino.
Al campo siamo tremila
tutti italiani e
qui dove il tifo petecchiale
ha sterminato prigionieri russi
tanta è la fame e in molte camerate
si mangiano topi e ratti dalle fogne.
Nessun commento:
Posta un commento