Paura è libertà tradita
dal vibrare senza pietà
di polvere schioccante
ma un bimbo parla ancora di speranza.
Spera non di mangiare
ma di svegliarsi da un incubo
dal buio di quest’ora che affonda
un serpente tra i piedi.
Sogna di accarezzare un giglio
bianco su un prato
e correre dove
il sole immollica l’aria dorata
e il pane vivo per l’uomo restituito
sotto cenere nera di luna
e sciogliere il suo crudo dolore
con succo di viti tedesche
fiorite con morbidi sforzi
senza singhiozzi o fiamme violente.
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