venerdì 2 luglio 2010

A mio padre

Qando lo leggo
il tuo nome
in oro inciso sul marmo bianco
sguiscia nel mio cuor agro
rinnovando il dolore che io serbo.

Il tuo corpo si consuma
lentamente ma non andrà via
l'amore che m'ha sì stretto
e che in questo mondo ho io perduto.

Ricordo
l'oro delle acacie del Valentino
gli amati colori del Perugino
gli aborigeni e il deserto d' Australia
le nostre orme sulla nera bianca neve di Montreal
il nostro chiacchierare sulle autostrade
il nostro percorrere le tue strade.

Quante cose conobbi in terra con te!!!

Mesto e amaro il nostro ultimo saluto.
"Vedo solo un tetto grigio"
mi dicesti dal letto d'ospedale
quando volevi invece vedere il cielo azzurro
e sentire anche tu il canto dei blue-jay.

Ora sei in Paradiso
e gli eterni concerti attendi
e quella vera parte di me
mi trema in un riso tuo.

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