sabato 26 febbraio 2011

Piove

Piove lentamente sulla mia città
la pioggia schiaffeggia i passanti
ignari del mio cuore che piange.
Non guardo TG italiani!
Sono stufa di vedere
i pagliacci della nostra politica
mi rivoltano tutti lo stomaco
con quei visi vecchi intrisi di botolino
e le loro lussuriose manie.

Lo scaltro infiltrato nelle case degli Italiani
con la TV spazzatura, ottimo lavaggio
di cervello per gli ignoranti!

Una volta la gente sognava per i figli
un futuro migliore del proprio con lavoro e onestà!
Ora le mamme vogliono i soldi
facili per le figlie e così la famiglia
è allo sfascio e nel sud d’Italia
patria di Nobel per la letteratura
ora i ragazzi stentano a leggere!
I giovan hanno l’ingresso al lavoro
con stipendi bassi come dieci anni fa
Ma cosa devono dire quelli precari per anni ?

L’Onu chiede all’Italia
un ruolo attivo nella crisi di Tripoli!
Ma quanto ce la farà pagare
il pagliaccio che ha stretto le mani
di chi si è macchiato
di crimini contro l’umanità?
La storia maestra di vita per lui
libro bianco senza caratteri stampati!
Protestano i libici a costo
di sangue ed il prezzo è alto!
Genocidio come quello di Hitler!
Protestano ancora al Cairo
e la repressione continua,
protestano a Baghdad e in Bahrein.
Sono giovani giovani le vittime
della voglia di libertà che usano internet.

E qui da noi?
Dov’è la coscienza morale?
Qualcuno diceva
“la politica? È solo una porcheria?
Mi hanno preso i fascisti
e mi hanno preso i partigiani.
Io non sono né di destra né di sinistra!”

I nstri politici tutti clown, pagliacci, ignoranti
volgari le loro parole
facce tutte da schiaffi,
neanche uno di loro è un signore,
nessuno è pacato, raffinato calmo e tranquillo.
Ci vuole una squadra politica unita
di premi Nobel, cervelli fini,
gente integerrima onesta
che guidi il nostro amato bel paese
con amore educando all’amore fraterno.

La nostra storia il nostro tesoro
custodiamo i beni che ci hanno lasciato gli avi
sopportiamo l'un altro pene e gioie
e facciamoci tutti Fratelli d'Italia.

mercoledì 2 febbraio 2011

Scuola, scuola, scuola

Spesso mi è capitato di avere alunni terribile. Sempre, nel giro di poco tempo. il loro atteggiamento è cambiato! Come non ricordare Dario? Gli mancava un dito, non sapeva leggere nè scrivere ed era in terza media. Inoltre non aveva regole e per lui la ricreazione doveva durare a lungo e doveva giocare a carte. Puntualmente, ogni giorno sequestravo le carte, finchè nel tabacchino del paese non ne vendettero più!Dario amava il calcio tifava Milan. Era l'anno in cui Weah era il grande mito dei ragazi. Dario incominciò a fare un cartellone sul suo mito e da lì partimmo per un percorso d'esami che Dario riuscì a sostenere con buoni risultati. Giovanni, non riusciva a stare fermo e per qualche settimana con la preside fummo d'accordo che venisse anche la mamma a scuola. Giovanni non amava lo studio ma quanti pomeriggi passai al porto con lui per insegnargli qualcosa. Giovanni aveva un sorriso meraviglioso ed era un gran pacioccone. Abbronzatisimo sembrava un orso bruno o un sacco di patate.Veniva a cercarmi sempre perchè sapeva che su di me poteva contare. Quando pescò la sua prima seppia venne alla casa dell'Ancora per regalarmela. L'ultima volta che insegnai in quella scuola veniva a portarmi sempre del pesce.
Quando facevano educazione fisica anch'io andavo al campetto e ricamavo a punto croce. Lui e gli altri compagni mi chiesero di imparare il punto croce. Per i maschietti portai schemi di macchine, nodi marinari e scudetti e tutti si fecero dei ricami che ancora hanno in casa.Quando vado a Panarea i miei alunni li ritrovo tutti grandi e felici. Giovanni c'è sempre ad aspettarmi col suo sorriso dal Cielo visto che porto un fiore alla sua tomba. Si, perchè Giovanni è volato in Cielo alla vigilia del matrimonio. Lavorava, aveva incontrato Cristo ed una brava ragazza ma la leucemia è stata fatale.
Un'alunna americana mi chiese che le facessi da madrina di battesimo perchè si convertì al cattolicesimo. I miei alunni si sono speciali anche quando gli faccio un rapporto. Certo preferisco quelli di merito come annotazioni. A volte vorrei la bacchetta magica ed incollare sulla sedia Alessia, Cetty, Kevin, Giovanni, Francesco, Andrea, Simone, Rosario, Davide, Vincenzo, Francesca, Valentina, Fabiana.
Vorrei incollarli alla sedia per infondere nei loro cervelli tutto il mio bagaglio culturale.Vorrei che ascoltassero quanto sia importante andare a scuola. E' il luogo dove si fanno tante amicizie che nel tempo sono preziose. Anche la scuola brutta con le grate tale da sembrare una prigione se si usa la fantasia può trasformarsi nel posto più meraviglioso del mondo. Ai miei alunni di quest'anno un grosso incoraggiamento. A quelli di ieri tutto ilmio affetto ed un grosso bacio.

martedì 1 febbraio 2011

Hans Ament ( 15 Febbraio 1934 Vienna –Maggio 44 Auschwitz)

Il profumo dell’infanzia mi univa a mio fratello Alfred
andavo in bicicletta e correvo lieto in campagna
nei giorni caldi dell’estate austriaca.
Il mio trenino a corda sulle piccole rotaie
col suo fischio i miei sogni alimentava
vedevo il mare e gli aquiloni e facevo tanti viaggi!

All’improvviso vennero i tedeschi
e mio padre ricco imprenditore
tosto in Belgio decise di condurci.
L’America sognava fuggendo da Vienna,
la libertà, la gioia e un futuro nuovo.Il Visto noi ce l’avevamo ma lunga
era l’attesa dei posti su una nave.

Imparai il Fiammingo non ancora Nederland.
Il cielo odorava di rose quando
QUELLI vennero anche in Belgio
il mio papà arrestarono ed io non lo rividi più!(1)

Tutti i francobolli di Alfred la mamma
vendette per darci da mangiare
e poi il suo anello di fidanzamento!
Posto sicuro pareva la Francia
dove mamma ci portò
ed io a scuola imparai la Marsigliese.
Ernestina la mia mamma
di tisi presto si ammalò.

Restai solo accolto con altri bimbi ebrei
a Izieu: Alfred da me lontano come
la mamma in ospedale.


Alfred era adolescente e fu mandato altrove.

44 bambini stavamo insieme in una casa con buoni operatori
nuoto corse e picnic per metter su un sorriso
e togliere qualche lacrima da stress e paura provocati.
Scrivo alla mamma e i miei disegni mando
parole e colori carezze e baci per lei e firmo Jeannot.

6 Aprile ’44 : i Nazisti arrivano anche in Francia.

Ora nessun ebreo qui può esser salvo e
nove giorni dopo aprono per me
di Aschwitz il cancello....

Ho solo dieci anni e nel fumo del camino finisce la mia vita!


Max Ament morì a Majadenek o a Sobibor dove vi giunse da Drancy
La moglie Ernestina morì di tubercolosi il 7 Agosto 44 ad Hautville
Alfred riuscì a scappare in Svizzera dopo molti stenti insieme ad altri ragazzi
di un convoglio di 30. Del gruppo di Izieu non sopravvisse nessuno